Articoli informatica


Articolo 1
 
Come guadagnare con il proprio sito o blog.
Pubblicità pay per click contestuale
E’ il metodo più diffuso. Google Adsense è il rappresentante più noto di questa categoria.
Funziona così: nelle tue pagine web vengono visualizzate delle pubblicità (testuali o grafiche) contestuali ai contenuti della pagina. Il guadagno è "per click": ricevi un compenso ogni volta che un visitatore del sito clicca sulle pubblicità.
PRO: Semplicità. Il guadagno dipende solo dal numero dei click e non dalle azioni successive (acquisti, registrazioni,ecc..) svolte dagli utenti che hanno cliccato. La pubblicità contestuale ha di solito un buon CTR (percentuale di click rispetto al numero di volte che viene visualizzata).
CONTRO: La remunerazione per ogni click a volte è troppo bassa.
PUOI PROVARE: Google Adsense, Oxado, Edintorni, Bidvertiser.
  1. Pubblicità pay per impression
    E’ il metodo più desiderato da chi gestisce un sito. E’ ancora più semplice della pubblicità pay per click: il tuo guadagno dipende dal numero di esposizioni dei banner dell’inserzionista nel tuo sito. Il guadagno (o costo per l’inserzionista) si definisce in termini di CPM cioè costo di 1000 esposizioni. Esempio: se un’azienda ti paga € 5 CPM, significa che guadagni € 5 ogni mille esposizioni del suo banner nel tuo sito indipendentemente dal numero di click fatto dagli utenti su tale banner. Se hai un sito di buona qualità puoi vendere pubblicità pay per impression senza affidarti a servizi esterni.
    PRO:
    Molto conveniente (purchè il valore CPM non sia esageratamente basso).
    CONTRO:
    Spesso la remunerazione CPM, offerta dai network pubblicitari che accettano tutti i siti, è talmente bassa da rendere sconveniente questo metodo. E’ difficile entrare nel network di una media agency in grado di garantire un CPM elevato (devi avere un sito importante con moltissimi visitatori o un target molto richiesto).
    PUOI PROVARE: 
    la sezione compravendita pubblicità del forumtargeting per posizionamento di Google Adsense, JuiceADV.
     
  2. Pubblicità pay per click non contestuale
    Alcuni network pubblicitari (o singoli siti) ti pagano con la modalità pay per click per inserire i loro banner all’interno del tuo sito.
    PRO: 
    Il guadagno dipende solo dal numero dei click e non dalle azioni successive (acquisti, registrazioni,ecc..) svolte dagli utenti che hanno cliccato.
    CONTRO:
    I click su banner generici (non contestuali), rispetto ai contenuti del sito, vengono pagati poco. Inoltre, il numero di click rischia di essere basso.
    PUOI PROVARE:
    PNET, Simply, Heyos.com, CPX Interactive
     
  3. Programmi di affiliazione
    Puoi guadagnare promuovendo prodotti o servizi che vengono venduti da siti a cui sei affiliato. In questo caso, il tuo guadagno può essere una percentuale sul valore delle vendite procurate. Ho spiegato in modo più approfondito questo metodo nella guida introduttiva ai programmi di affiliazione.
    PRO:
    Una sola vendita può valere quanto centinaia di click fatti tramite un network pay per click. I link dei programmi di affiliazione, se usati correttamente, possono essere considerati come un contenuto utile dai visitatori del tuo sito.
    CONTRO:
    Non è un metodo semplice da sfruttare (come può esserlo ad esempio la pubblicità pay per click contestuale). Se usi i programmi di affiliazione nel modo sbagliato guadagni poco.
    PUOI PROVARE:
    Tradedoubler, ClickPointSprintrade, PublicIdees, Zanox, Netfilia, Netaffiliation.
     
  4. Vendita link
    Puoi vendere dei semplici link testuali che puntano verso i siti degli inserzionisti. Il costo di solito è mensile e può dipendere da vari fattori: page rank, numero totale di link, numero di pagine in cui il link viene inserito. La compravendita di link serve a migliorare il posizionamento del sito dell’inserzionista nei motori di ricerca. Questo tentativo di "truccare" la naturale popolarità di un sito non è gradito ai motori di ricerca.
    PRO: 
    Non utilizzi gli stessi spazi pubblicitari riservati ai banner e agli altri metodi per guadagnare.
    CONTRO:
    Google tende a penalizzare i siti che vendono link.
    PUOI PROVARE:
    Text Link Adsla sezione "compravendita link" del forum.
     
  5. Pubblicità nei feed RSS
    Data l’ottima popolarità ottenuta dai feed RSS come formato per la diffusione dei contenuti, sono nate delle idee per monetizzare anche questo strumento. Puoi includere direttamente nel testo dei tuoi post alcuni link sponsorizzati (ad esempio collegati ad un programma di affiliazione) oppure affidarti a servizi esterni che inseriscono degli spot contestuali (o non) all’interno del feed.
    PRO: 
    E’ un metodo valido da affiancare agli altri.
    CONTRO: 
    Richiede un buon numero di iscritti al feed RSS.
    PUOI PROVARE: 
    Bidvertirer Ads for Feeds, Text Link Ads FeedVertising. Inserisci pubblicità in fondo ad ogni post senza affidarti ad un servizio esterno (plugin per wordpress).
     
  6. Avviare un sito/blog con lo scopo di rivenderlo
    Puoi comprare un dominio, avviare un blog/sito, posizionarlo nei motori di ricerca, concordare scambi di visibilità con altri siti, iniziare a guadagnare tramite Google Adsense (o altri servizi), tutto questo con lo scopo di rivenderlo a chi vuole continuare il lavoro che hai iniziato.
    PRO: 
    Non ti devi preoccupare di ottenere dei guadagni dalla pubblicità. Puoi concentrarti sui contenuti.
    CONTRO: 
    Non hai la soddisfazione di far crescere il tuo sito nel tempo.
    PUOI PROVARE:
    il Website MarketPlace,  la sezione "compravendita siti e domini" del forum.
     
  7. Donazioni tramite Paypal
    Puoi chiedere ai visitatori del tuo sito di farti una piccola donazione usando Paypal. Questo metodo viene di solito usato dai siti che offrono un servizio o un software gratuitamente. Nei blog a volte si include l’invito "Offrimi una birra" in fondo ai post. In questo modo, il lettore può pagare al proprietario del blog una piccola somma (es. € 2) tramite Paypal.
    PRO: 
    E’ un metodo meno fastidioso per gli utenti rispetto alle altre forme di pubblicità.
    CONTRO: 
    Probabilmente non è molto conveniente.
    PUOI PROVARE: 
    plugin per WordPress "Offrimi una birra".

Articolo 2          
                  

HTML 5 il futuro del web... 

L'HTML5 è un linguaggio di markup per la progettazione delle pagine web attualmente in fase di definizione (draft) presso il World Wide Web Consortium. La definizione delle specifiche iniziali del linguaggio è stata effettuata da un gruppo di lavoro esterno al W3C: il WHATWG (web hypertext application tecnology working group). Attualmente i lavori sono seguiti sia dal WHATWG che dal W3C HTML working group. L'intento iniziale che ha guidato il gruppo di lavoro è stato quello di proporre nuovi comandi e funzionalità fino ad allora ottenute in maniera non-standard, ossia mediante il ricorso a plug-in o a estensioni proprietarie dei vari browser. Altro obiettivo è garantire una buona compatibilità con i browser esistenti, compresi quelli obsoleti o presenti su piattaforme mobili.
L'HTML5 si propone come evoluzione dell'attuale HTML 4.01 ed è stato concepito in alternativa all'ormai fallito XHTML 2[1]. Il World Wide Web Consortium ha annunciato che sarà pronto per il luglio 2014[2].

Novità

Le novità introdotte dall'HTML5 rispetto all'HTML 4 sono finalizzate soprattutto a migliorare il disaccoppiamento tra struttura, definita dal markup, caratteristiche di resa (tipo di carattere, colori, eccetera), definite dalle direttive di stile, e contenuti di una pagina web, definiti dal testo vero e proprio. Inoltre l'HTML5 prevede il supporto per la memorizzazione locale di grosse quantità di dati scaricati dal browser, per consentire l'utilizzo di applicazioni basate su web (come per esempio le caselle di posta di Google o altri servizi analoghi) anche in assenza di collegamento a Internet.
In particolare:
  • vengono rese più stringenti le regole per la strutturazione del testo in capitoli, paragrafi e sezioni;
  • vengono introdotti elementi di controllo per i menu di navigazione;
  • vengono migliorati ed estesi gli elementi di controllo per i moduli elettronici;
  • vengono introdotti elementi specifici per il controllo di contenuti multimediali (tag <video> e <audio>);
  • vengono deprecati o eliminati alcuni elementi che hanno dimostrato scarso o nessun utilizzo effettivo;
  • vengono estesi a tutti i tag una serie di attributi, specialmente quelli finalizzati all'accessibilità, finora previsti solo per alcuni tag;
  • viene supportato Canvas che permette di utilizzare JavaScript per creare animazioni e grafica vettoriale;
  • introduzione della geolocalizzazione, dovuta ad una forte espansione di sistemi operativi mobili (quali Android e iOS, tra i più diffusi);
  • sistema alternativo ai normali cookie, chiamato Web Storage, più efficiente, il quale consente un notevole risparmio di banda;
  • standardizzazione di programmi JavaScript, chiamati Web Workers e possibilità di utilizzare alcuni siti offline;
  • sostituzione del lungo e complesso doctype, con un semplice <!DOCTYPE html>.

*IL layout della pagina.

Con HTML 5 vengono introdotti nuovi elementi rispetto alla specifica precedente.
Molti di questi costruiranno il layout (progetto generale di un documento) di una pagina web e sostituiranno le generiche div (division = gruppi di paragrafi). Gli elementi che costituiranno la struttura della pagina sono: header, nav, article, aside, section e footer.

L’elemento header è destinato a contenere l’intestazione della sezione di una pagina, sebbene sia adatto a ospitare anche altri elementi, come un form di ricerca o una tavola dei contenuti. Nav è destinato a ospitare un menu di navigazione. Footer si adatta a un piè di pagina (una o più righe di testo che si trovano nel margine inferiore di una pagina, composte da uno o più elementi quali il numero della pagina, il nome del capitolo, la data e così via), con link a documenti collegati, informazioni di copyright, informazioni accessorie sulla sezione cui si riferisce. Aside è destinato a ospitare un menu di navigazione. Con article viene individuata un’ area indipendente, destinata a contenere un qualsiasi contenuto autonomo rispetto al resto della pagina: il post di un blog (o anche solo un commento), l’articolo di un magazine, o qualsiasi altro contenuto. Section, infine, rappresenta una generica sezione del documento.
I nuovi elementi sostituiscono completamente le vecchie div. La loro denominazione, inoltre, riprende la denominazione assegnata agli attributi id e class delle div.

*Elementi grafici e contenuti multimediali.

HTML 5 propone anche elementi destinati ad arricchire i contenuti grafici e multimediali delle pagine.
L’elemento canvas, ad esempio, offrirà la possibilità di creare elementi grafici anche molto complessi. Grazie alle nuove API del DOM, con del codice JavaScript, sarà possibile disegnare qualunque cosa all’interno di una normale pagina web.

{DOM = document object model. Specifica del w3c che descrive la struttura di documenti XML e HTML dinamico in modo che possano venire manipolati tramite un browser web. Nel documento “DOM” ogni documento è rappresentato come una struttura logica invece che come insieme di parole etichettate da TAG. In parole povere, DOM è un modo di descrivere un documento come una gerarchia ad albero di nodi, nel quale il documento è un oggetto contenente altri oggetti, come ad esempio immagini e formulari. Tramite DOM, i programmi e gli script possono accedere a questi oggetti per modificarne l’aspetto o il funzionamento. DOM è uno strumento per aggiungere profondità e interattività a quelle che sarebbero altrimenti pagine web statiche.

Canvas è uno di quegli elementi che sono già ampiamente supportati da molti browser  come OPERA, FIREFOX e SAFARI.

L’elemento video permetterà di inserire filmati all’interno del documento. Le prospettive che si aprono in questo ambito sono davvero notevoli, per vari motivi.
Prima di tutto, l’utente non sarà più necessaria l’installazione di plug-in di terze parti, come il Flash Player e il QuickTime.
Inoltre, il supporto nativo del video consentirà un perfetto adattamento grafico alla pagina che li ospita, e offrirà un maggiore controllo sull’interfaccia. Il tag audio avrà lo scopo di incorporare elementi sonori nella pagina. Gli attributi comuni ai due elementi sono src, autobuffer, autoplay, loop e controls.
Attributi specifici del tag video sono l’attributo poster, che fornisce al browser l’indirizzo di un’ immagine da visualizzare quando il filmato non è disponibile, e width e height, che ne fissano le dimensioni.
Il modo più semplice di inserire un video all’interno di una pagina è, dunque il seguente:

<video controls src=”video.ogg”
             Id=”myVideo”> Theora decoder not
                                               Found</video>


È comunque possible utilizzare le API per gestire con maggiore autonomia la grafica e l’interfaccia del filmato. Per farlo basterà aggiungere uno script in cui venga inizializzata la variabile video:


<script>
Var video =
document.getElementiById(“myVideo”);
</script>

Altre novità

HTML 5 introdurrà altre interessanti novità, sia per quanto riguarda la disponibilità di nuovi tag e attributi, sia per la ricchezza delle nuove API del DOM, che offriranno la possibilità di un controllo più completo sugli elementi della pagina.
Molte novità riguardano i form per la trasmissione dati . sono previsti, infatti, nuovi valori per l’attributo type dell’elemento input, la cui funzione sarà quella di rendere più agevole la validazione dei dati inseriti dall’utente. Altra novità di rilievo sarà offerta dalla geolocation API, che renderà disponibili, ad ogni applicazione sviluppata con HTML 5, i dati relativi alla localizzazione dell’utente.
La possibilità di creare applicazioni che lavorino offline, grazie alle APPLICATION CACHES, e la possibilità di far girare degli scipt in background in modo indipendente, grazie ai WEB WORKERS, arricchiscono ulteriormente il quadro.


Articolo 3

I limiti dei sistemi a 32 bit
Il computer a 32 bit ha pertanto a propria disposizione 232 memory address, ovvero 4.294.967.296, cifra che corrisponde esattamente ai 4 Gb di Ram installati. Purtroppo però anche i dispositivi connessi al sistema, come controller Usb, schede video o schede tv, hanno bisogno di memory address per poter funzionare in maniera corretta. Tali indirizzi, tuttavia, non sono più disponibili per l’indirizzamento della memoria e quindi una parte della Ram non può essere sfruttata. La quantità di Ram inutilizzata può essere compresa, a seconda del sistema, tra 300 e 1.024 Mb.
Da alcuni anni è disponibile la Physical Address Extension (Pae), una tecnologia che permette di ampliare artificialmente l’intervallo di indirizzi. La memoria che fino a quel momento rimaneva inutilizzata, ora può essere sfruttata per compiti specifici. In questo caso il fattore limitante è rappresentato dalle linee d’indirizzamento dei processori. Chi possiede ancora un processore Intel Pentium (o precedente) dispone di sole 32 linee d’indirizzamento e non può approfittare della tecnologia Pae. Dal Pentium Pro fino alle attuali Cpu Core 2 Duo o Quad, i processori Intel dispongono di 36 linee d’indirizzamento, che permettono uno spazio di indirizzi fino a 64 Gb.
A livello teorico, con un Athlon 64 è addirittura possibile indirizzare 1 Tb. La Pae dovrebbe essere attivata di default a partire da XP con SP2. Spesso, tuttavia, il sistema crede di avere riscontrato un’incompatibilità e ne impedisce l’attivazione automatica. In XP potete attivare l’estensione dell’indirizzo fisico editando il file Boot.Ini. Per riuscire a vedere questo file, avviare Esplora risorse premendo contemporaneamente i tasti Windows+E. Andate ora nella directory root, che normalmente è C:\. Cliccate su Strumenti/Opzioni cartella e selezionate la scheda Visualizzazione. Disattivate l’impostazione Nascondi i file protetti di sistema e confermate la scelta. Mettete poi un segno di spunta nella casella Visualizza cartelle e file nascosti.
Ora aprire il file Boot.Ini con l’editor e aggiungere l’opzione /PAE alla procedura di avvio del sistema operativo riportata sotto la voce [Operating Systems]. Successivamente, in Sistema/Pannello di controllo si troverà l’indicazione Estensione indirizzo fisico.
Con Vista o Windows 7 a 32 bit procedere in questo modo: aprite il Prompt dei comandi digitando cmd nella casella di ricerca e cliccare poi con il tasto destro del mouse sul file cmd.exe per selezionare Esegui come amministratore. Digitare poi il comando BCDedit/set PAE forceenable e riavviare il pc. Se le vostre periferiche di sistema non danno problemi con il nuovo intervallo di indirizzi significa che avete superato il primo ostacolo.
Nota: dopo l’attivazione della Pae verificare il corretto funzionamento dei dispositivi collegati. In caso di incompatibilità, la soluzione è aggiornare i driver dei componenti interessati. Se ciò non funziona è necessario annullare le modifiche effettuate. In Vista e Windows 7 basta digitare forcedisable al posto di force­enable: la Pae verrà così disattivata.
Se tutto è andato per il meglio, la memoria prima non disponibile ora può essere usata dal sistema, non direttamente come memoria ad accesso casuale, ma come disco Ram disk ultrarapido. Il tool perfetto per configurare un Ram disk è Gavotte ramdisk.

Un Ram drive al posto del lento hard disk
L’installazione è semplicissima: per prima cosa aggiungere nel Registry la voce di registro presente nella cartella (ram4g.reg) facendo doppio clic. Avviare poi l’applicazione ramdisk come amministratore. Confermare l’installazione dei driver. Dopo alcuni secondi il disco Ram sarà configurato. Ora dovete solo stabilire le dimensioni e confermare con Ok.
Naturalmente si può configurare in tutta semplicità il disco Ram e sfruttare i 500 o 600 Mb così ottenuti come spazio di memorizzazione rapida che verrà cancellato a ogni arresto del sistema. Ma ciò non comporta un vantaggio reale e a lungo termine. Una volta che sapete che la Pae e il tool Gavotte funzionano correttamente sul vostro sistema, potete aumentare le dimensioni del disco Ram aggiungendo altri blocchi di memoria. Se applicate le impostazioni standard di Gavotte, il disco Ram aumenta automaticamente a 4,x Gb, una dimensione che permette di fare una cosa molto pratica: spostare il file di paging di Windows sul disco Ram.
In Vista trovate la possibili impostazioni in Pannello di controllo/Sistema e manutenzione/Sistema. Andare alle impostazioni di sistema avanzate e cliccare su Prestazioni/Impostazioni nella scheda Avanzate. In XP si può impostare tutto da Pannello di controllo/Amministrazione/Prestazioni. Disattivate in ogni caso il file di paging in C: e riattivatelo in R:. Come dimensioni massime indicate quelle del vostro disco Ram. D’ora in poi i dati utilizzati frequentemente non saranno più memorizzati temporaneamente su un lento hard disk ma sul velocissimo disco Ram.

Come creare un disco virtuale in tre semplici mosse con Gavotte Ramdisk

Gavotte ramdisk sfrutta la memoria liberata dall’attivazione della Pae. L’installazione e la configurazione di questa pratica applicazione freeware sono molto rapide. Ecco come fare:


1. Doppio clic sul file Reg
Basta cliccare due volte per applicare al Registry la patch che rende disponibile la Pae


2. Avvio come amministratore
Cliccando con il tasto destro sull’icona potete avviare ramdisk


3. Stabilire le dimensioni
Dopo averlo installato, stabilite le dimensioni del nuovo disco Ram


Articolo 4

Come spegnere il PC ad una certa ora

Qualche giorno fa ho avuto la necessità di lasciare acceso il mio computer per l’intera notte e spegnerlo alle 03.45 in punto. Temendo di non svegliarmi per tempo, ho fatto ricorso al programma PowerOff. PowerOff è un programma del tutto gratuito che ci permette di spegnere il nostro computer automaticamente ad un orario predefinito.
La prima cosa da fare per utilizzare PowerOff è quello di scaricarlo. Potete scaricare la versione italiana di PowerOff da questa pagina, facendo click sul tasto Scarica ora!. Dopo aver scaricato PowerOff, estraetelo in una qualsiasi cartella del vostro computer ed avviatelo.
Nella finestra principale del programma, selezionate la voce Computer Locale nel riquadro Scegli Computer e, poi, selezionate Spegni nel riquadro Azione. Assicuratevi inoltre che nel riquadro Opzioni sia presente un segno di spunta alla voce Forza chiusura applicazioni.



A questo punto, non resta altro che impostare l’orario dello spegnimento del computer. Per farlo, selezionate la voce Pianificata nel riquadro Quando e fate click sul tasto Pianifica. Nella finestra che si apre potete specificare l’orario ed il giorno in cui spegnere il computer.